sabato 29 giugno 2013


Poche le novità da comunicare e tanto il tempo perso nella spinosa questione della riapertura della piscina di Punta Sant’Anna.
Dopo i tre mesi persi per la formazione della Commissione Consiliare per la discussione dell’ inutile documento emesso alla fine dei lavori dalla stessa Commissione ( nelle righe conclusive recitava " tutto quanto sopra pattuito, non impegna nessuna delle parti") sono passati quasi due mesi per le riunioni organizzate dall’ Assessore Regionale  allo spot, Matteo Rossi ma i risultati , per ora, sono sole e sempre parole.
Il Comune di Recco canta vittoria, come se avesse una guerra da combattere, dichiarando di aver sempre sostenuto l’ impossibilità a procedere con le richieste della Pro Recco  e della San Rocco S.p.A e cioè che non si possano scorporare degli oneri di urbanizzazione dalla edificazione dell’area ex-IML senza averne un progetto approvato mente la controparte aveva dichiarato che non avrebbe presentato alcun progetto per l’area ex-IML  fino a quando il Comune avesse riconosciuto possibile lo scorporo degli oneri per la ricostruzione di Punta Sant’Anna.
Ora sembra che tutti vogliano aggiudicarsi i meriti di un risultato che è tutt’altro che concreto: ne sono ben consci i nostri Amministratori Pubblici che mentre dichiarano di aver ragione corrono a coprire le loro evidenti mancanze accusando chiunque capiti a tiro:
la Pro Recco, rea di  non aver accettato il documento della Commissione Consiliare nella quale veniva stravolta la sua proposta di accordo di programma, l’Assessore Regionale per essersi intromesso nei “loro” affari e anche la nostra associazione Recco Pro che il Sindaco di Recco accusa di partigianeria.
Per noi  la Pro Recco non gode di alcuna posizione di privilegio rispetto alle critiche che avanziamo da tempo sulla vicenda e così vale per San Rocco Immobiliare, ma c’è una sostanziale differenza per noi, comuni e mortali cittadini di Recco:
non possiamo chiedere che una società sportiva o addirittura una società immobiliare ( con chiari e naturali fini di lucro) si sostituiscano all’Ente Locale preposto a garantire i servizi essenziali alla cittadinanza amministrata da quelli che non sanno fare; Il Comune di Recco ha in concessione dal Demanio Marittimo la piscina di Punta Sant’Anna e ha il dovere di occuparsi della sua manutenzione ordinaria e straordinaria; da quando la Pro Recco ha restituito l’impianto al Comune (2008) la piscina è stata abbandonata all’ incuria e non è mai stata presa in considerazione alcuna azione per il suo recupero nonostante le dichiarazioni che abbiamo letto su giornali in questi ultimi dieci anni (clicca qui se vuoi leggere un esempio) oppure le promesse elettorali ancora più antiche (clicca qui); ricordiamo che nello stesso periodo, nella stessa situazione su terreno demaniale, è stato costruito il barcasilo, opera di cui beneficiano solo un numero ristretto di cittadini a fronte di un investimento enorme che impegna ancora oggi tutte le risorse economiche del Comune di Recco.
Delle due una: o lasciamo la città nelle mani degli imprenditori  e con disponibilità economiche (e non crediamo che questa sia una soluzione auspicabile) o gli Amministratori Pubblici fanno la parte che istituzionalmente sono chiamati a garantire. Se questo non è, è giocoforza chiederci cosa fanno ancora sulle poltrone del palazzo comunale tutti i politici in carica. Forse è bene che gli Amministratori  prendano coscienza  che le loro dimissioni potrebbero essere una soluzione auspicabile per il bene di tutti, finalmente.

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